Sintomi clinici
L’avvio della stagione primaverile, se da una parte vede la riduzione degli stimoli infettivi respiratori, coincide con il riacutizzarsi dei sintomi allergici. Tra questi sicuramente vanno citati:
– la rinite / rinorrea (secrezioni chiare alle alte vie aeree)
– il prurito nasale e/o al cavo orale
– le starnutazioni ricorrenti
– il prurito oculare con o senza lacrimazione
I principali responsabili dell’insorgenza dei sintomi sono i pollini che, presenti abbondantemente nell’aria che respiriamo, possono andare a provocare uno stato di infiammazione delle vie aeree (e non solo) e generare la comparsa dei sintomi.
La diagnosi delle allergie
Il sospetto di una sensibilizzazione allergica in un bambino può essere fatta sulla base dei sintomi clinici, soprattutto quando questi sono prevalentemente in alcuni periodi dell’anno. Quest’ultimo dato risulta meno chiaro quando si tratta di allergeni perenni (per esempio gli acari della polvere). Per porre la diagnosi di “soggetto allergico”, però serve effettivamente effettuare esami di screening. Tra questi vanno in prima battuta citati: i test cutanei (PRICK test) per i principali allergeni inalanti. I PRICK sono facilmente eseguibili da personale qualificato anche nei bambini e la diagnosi di allergia può essere ottenuta in soli dieci minuti. Altri esami diagnostici molto utilizzati necessitano però di un prelievo di sangue e vanno a determinare il valore degli anticorpi delle allergie (IgE) per vari allergeni. Entrambi i due test citati sono validi ed in genere sufficienti per un corretto inquadramento diagnostico.
Trattamento dei sintomi allergici
Il trattamento è ovviamente specifico per ogni caso e paziente. L’inquadramento diagnostico con lo screening delle sensibilizzazioni allergiche può essere di grande aiuto per decidere la terapia più appropriata.
In generale, nei soggetti allergici ma non solo, il mantenimento di una buona detersione delle alte vie aeree è sicuramente un primo approccio semplice ma efficace. Per far questo occorre incentivare i lavaggi nasali anche con la semplice soluzione fisiologica. L’utilizzo della soluzione ipertonica (in genere al 3%) può invece essere adatta nelle situazioni in cui le secrezioni sono più dense e più difficili da togliere.
Sempre nell’ambito del trattamento delle alte vie aeree, si possono talvolta utilizzare anche gli spray a base di corticosteroidi che sicuramente aiutano a ridurre lo stato infiammatorio delle mucose nasali. Attenzione però a non utilizzarli di continuo ma più indicato un utilizzo a brevi cicli. L’utilizzo di questi spray è inoltre tendenzialmente controindicato nei bambini che soffrono di frequente sanguinamento nasale (epistassi).
Infine, vanno citati gli antistaminici che nei periodi più delicati e nei soggetti per cui è nota una sensibilizzazione allergica (sulla base dei test o degli esami allergologici) possono essere prescritti e dare significativo beneficio.